L'assedio di Siracusa (1960)
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Regia/Director: Pietro Francisci Soggetto/Subject: Pietro Francisci, Giorgio Graziosi Sceneggiatura/Screenplay: Pietro Francisci, Giorgio Graziosi, Ennio De Concini Interpreti/Actors: Rossano Brazzi (Archimede), Tina Louise (Diana), Sylva Koscina (Clio), Enrico Maria Salerno (Gorgia), Gino Cervi (re Gerone), Alberto Farnese (Marcello), Luciano Marin (Marco), Alfredo Varelli (Tiresia), Walter Grant, Mara Lombardo, Cesare Fantoni (padre di Archimede), Enrico Olivieri (giovane apprendista), Enzo Cerusico (giovane allievo), Erminio Spalla (taverniere) Fotografia/Photography: Carlo Carlini Musica/Music: Angelo Francesco Lavagnino [Francesco Lavagnino] Costumi/Costume Design: Gaia Romanini Scene/Scene Design: Ottavio Scotti Montaggio/Editing: Nino Baragli Suono/Sound: Bruno Moreal, Amelio Verona Produzione/Production: Glomer Film, Galatea, Société Cinématographique Lyre, Paris Distribuzione/Distribution: Filmar censura: 31447 del 16-03-1960 Altri titoli: La charge de Syracuse, Siege of Siracuse, Archimede, Archimedes - der Löwe von Syrakus Trama: III sec. a.C, a Siracusa giungono da Roma Gorgia e la sorellastra Artemide, danzatrice, di cui s'innamora Archimede, fidanzato con Clio, figlia di Gerone re di Siracusa. Gorgia informa Gerone che i Romani vogliono impadronirsi della città, attaccandola dal mare, per la posizione altamente strategica contro Cartagine e fa ripartire per Roma Artemide, che attende un figlio da Archimede. Questi sposa Clio, la quale però muore poco dopo in un disgraziato incidente.
A Roma Artemide, diventata la schiava Diana dopo un'amnesia, viene sposata dal console Marcello. Giunto in città per incontrare il console con un'ambasceria da Siracusa, Archimede resta sorpreso nel rivedere Artemide-Diana, la quale riacquistata la memoria gli rivela che dalla loro unione è nato Marco. Archimede vorrebbe riportare con sé in Sicilia la donna e il figlio, ma Marcello lo fa ripartire da solo. Tornato a Siracusa, Archimede prende il posto di Gerone, morto nel frattempo, e prepara la difesa della città dall'attacco di Marcello, che ha dichiarato la guerra di Roma contro Siracusa. Fa così costruire delle tremende macchine da guerra, gli specchi ustori, con cui distrugge le navi romane di Marcello, il quale muore in uno degli attacchi.
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